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La storia
Estate 1987: mentre uno “stupefacente” Ben Johnson corre i cento
metri piani in 9 secondi e 88 centesimi, sotto l’ombra della pianta “scamollata”
della Fonte Locosù, un pensiero si trasforma in parole: ”...ma st’inverno,
allo friddu, che c... fecemo?!! Troppo quatrani pe’ ‘nu picchiero agliu
Carusu, troppo ‘ncazzusi pe’ ‘nu tressette alla cantina, troppo scarzi
pe’ fà ji ritte le bocce, ... ‘n’giurria ‘na stanza!”. E allora
gli altri: “sci, sci, sciii... e ‘n’gi mettemo quelo, ci fecemo quelatru
... sci, sci n’giurria propriu!”.
Si trovò con facilità il nome, Bread Papa, i colori
sociali, scacchi bianchi e rossi e la filosofia del gruppo, “lo stupitu”.
In breve c’era tutto, mancava solo la sede.
Dopo estenuanti ricerche e vane trattative, si mosse a compassione
Luigi Ciuffoletti (nonno di uno dei fondatori) che mise a disposizione
due stanze del piano attico dell’edificio più alto di Via degli
Archetti, 21, Colle di Lucoli. Anche se la possibilità di aderire
fu aperta a tutti, solo undici persone parteciparono attivamente alla nascita
del Club e rimasero perplesse sul fatto che nessun altro collaborasse a
questa iniziativa, fino al giorno in cui riuscirono a darsi una evidente
risposta: “Bread si nasce, non si diventa!”
Ciotti Dino, Cipriani Carlo, Falasca Paolo,
Giannone Raffaele, Iannini Valter, Masciocchi Toni,
Pace Gino, Paolucci Angelo, Pietrogiacomo Claudio,
Semplice Alfonso e Tempesta Carlo, fondarono il Bread Papa
Club e da allora rimasero sempre gli stessi (pure de coccia!).
Era Ottobre. Con due mesi di lavoro, gli undici, resero abitabile
il Club e l’anno successivo, con la posa dei pavimenti e dell’arredo, arrivarono
a sfiorare il confortevole. L’autotassazione e soprattutto i lavori “socialmente
utili”, come le parate per gli sposi, permisero l’acquisto di TV, Hi-Fi
e videoregistratore. Il duro lavoro non limitò la “filosofia”
del gruppo.
Basti pensare alle uova messe nel cratere dell’impasto
di sabbia e cemento, per far credere ai soliti curiosi alle finestre, della
capacità rinforzante dell’uovo nel campo della muratura. Non appena
fu pronto lo stretto necessario, iniziò una piacevole abitudine:
ogni venerdi sera veniva organizzata la “cenetta”, che costituiva lo spunto
per la composizione di parodie musicali che spesso sfociavano nell’”afro-parrocchiale”. |
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E’ in questo periodo che venne composto l’inno del gruppo Bread Club.
Considerata la copiosa produzione artistica, decisero di registrare
un Long Playing con mezzi purtroppo di fortuna: un registratore Zoppas!
Il primo LP fu rigorosamente acustico e si chiamò con lo
stesso nome del Club: “Bread Papa”. Furono investiti da improvviso successo
e sull’onda dei pezzi trainanti, come “La stanza”, “Middio e Carlo” e “Senza
la nuci”, incisero il secondo album, “Oglioferratu”, che conteneva tra
gli altri “Co-corba la me”, “Maria lo sai” e “Farfallino”.
Tutte le canzoni parlavano di personaggi locali di cui venivano
decantate le virtù (pochissime) ed i vizi (molti di più),
il tutto però con uno stile puramente goliardico.
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Negli anni successivi la popolarità dei “Bread”
travalicò i confini musicali e si trasformò in consenso popolare,
tanto è vero che, alle penultime elezioni comunali, arrivarono ad
un passo dalla candidatura!
Il loro simbolo, un maialino girato (di sedere) e il loro slogan
“Ne magnemo tuttu” (nè cchiù nè meno dej’atri), non
videro, però, purtroppo, mai la luce.
Tra una canzone ed una cenetta si resero autori di memorabili scherzi,
di cui, per ovvi motivi, non rivendicarono e non rivendicheranno mai la
paternità, neanche adesso! |
Il 1993 fu l’anno de “Il Calendario”. Il volto, naturalmente ebete,
di ogni componente del club, fece ingloriosamente da sfondo ad ogni mese
dell’anno. Fu esposto in ogni casa e ogni luogo pubblico di Lucoli e del
circondario. I gommisti ed i meccanici lo preferirono addirittura al calendario
Pirelli!
La leggenda narra che, durante un servizio televisivo del TG4 di
Emilio Fede, sia comparso Silvio Berlusconi con alle spalle il calendario
del Bread Papa Club aperto sul mese di settembre!
Con il nuovo millennio si apre l'era digitale dei Bread: esce il loro
ultimo lavoro su compact disk "Sau frecatu ju figliu de
Peppe". Sette pezzi di vario genere con al centro del mirino la donna e
la Chiesa. Il CD ha un successo di vendite senza precedenti, copie
esaurite già nella prima settimana.
Nel 2001 i nostri eroi approdano al
giornalismo telematico inventando Que Nova
News il primo Web News lucolano.
Continua...

breadpapa@breadpapa.it
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