Attività di
ricerca dell'Accademia della
Renna (AdR)
Passatu ju terribbìliu
de Giacuminu Leopordo
Appena passatu è ju terribbìliu,
recantanu gli aôcegli tutti ‘n coro,
e la caglìna resce pe’ la via.
Mo, rrè’ sirinu, se revede la montagna,
rappare bella bella la campagna,
resce ju Riu sotto pe’ la valle.
Se resintu ji remuri abbàlle agliu paese,
‘gniùnu repiglia a laôrà contento.
Rescie ju sole, rallùmena le casi,
se rrupru ji barguni,s’affaccia la vecchietta.
Tuttu repiglia, pure ‘n’asinu raglia.
Pure jì recomenzo a studiàne, peqquè
so’ storto e sojio questo pozzo fane!…
Critica esplicativa AdR
Il componimento Passatu ju terribbìliu, per il Leopordo è un
vero e proprio trionfo, e questo non soltanto per l’eccellente
descrizione della conclusione di un fenomeno piovoso, ma anche perché
consentì al poeta di vincere il concorso bandito a Lucoli “Quanno
piove nu scrivemo, e se continua nu mica ne fermemo”, a discapito del
secondo classificato che perse il titolo e la pancetta in palio.
Il secondo classificato fu Panunzio, con Ju terribilio alla pineta
de Roji.
Il paesismo (fenomeno al microscopio del nazionalismo) lucolano non
accettò i riferimenti al paese allora rivale, così come non accettò
che lo stesso Panunzio nel bel mezzo di un temporale andava “di fratta
in fratta” (cito testuali parole) con un uomo, Ermione.
Per la commissione questi due fatti furono inaccettabili.
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