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Nome | Loranthus europaeus - Vischio quercino |
| Nome dialettale | Vischiu | |
| Fioritura | Fiorisce ad aprile-maggio; i frutti maturano a novembre-dicembre. | |
| Habitat | E’ una specie emiparassita sui rami delle querce caducifoglie, raramente anche su castagno e faggio, dai quali, tramite austori (radici modificate), trae acqua e sali minerali. Vegeta fino ad 800-1000 m di altitudine e la diffusione è operata dagli uccelli, soprattutto tordi, golosissimi delle sue bacche. | |
| Areale | Diffuso su tutto il territorio comunale, a volte fortemente invasivo, presente fino a 1100m. |
| Descrizione Arbusto dioico emiparassita, lungo fino ad 80-100 cm con numerose ramificazioni, a rami un po’ fragili, con corteccia bruno-grigia. le foglie sono caduche, verde-scuro e cuoiose e ellittiche. I fiori sono piccoli giallo-verdicci, riuniti in cime. Il frutto è una bacca gialla, sferica, di 6-10 mm di diametro. Utilizzazioni Molto antica, e poco apprezzabile, è l’utilizzazione delle bacche per preparare una sostanza vischiosa usata per catturare piccoli uccelli. Pianta di grande rilievo nella mitologia dei popoli centroeuropei, il vischio quercino era considerato sacro dai celti, mandato dal cielo. Poteva essere colto solo con una falce d’oro: in alcune zone della nostra regione, l’infusone vinosa delle foglie secche è impiegata nell’arteriosclerosi. |
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