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È con
legittimo orgoglio e con grande rimpianto che oggi ricordiamo il
nostro illustre concittadino, studioso acuto ed innovativo, famoso nel
mondo e purtroppo non conosciuto adeguatamente da noi.
Emilio Giamberardini, figlio di Pietro e di Mariadomenica Vespasiani,
nacque a S. Croce di Lucoli il 14 gennaio 1917. Dopo gli studi
elementari, all’età di dodici anni, su consiglio del P. Aniceto
Chiappini entrò nel collegio dei Frati Minori a Sulmona (la sua prima
lettera indirizzata alla mamma è datata 8.10.1929). Qui iniziò i suoi
studi ginnasiali che concluse nella cittadina di Penne.
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I suoi studi classici proseguirono nei
conventi di Capestrano e di S. Giuliano dell’Aquila. Studiò teologia a
Roma nel Pontificio Ateneo Antoniano. Fu ordinato sacerdote il 13 luglio
1941, a Roma. La sua prima messa a S. Croce di Lucoli fu celebrata il 27
luglio 1941, come risulta dalla sua lettera scritta ai genitori da
Grottaferrata.
Il 9 giugno 1944, con la tesi «De Verbo Incarnato secundum Hiliarium
Pictaviensem», conseguì la laurea in teologia e fino alla sua scomparsa
(14 marzo 1978) P. Gabriele dedicò la sua vita all’insegnamento e alla
ricerca.
Negli anni dei suoi studi a Roma (1938-1944) visse la terribile e
disastrosa realtà della seconda guerra mondiale. Per ritrovare se stesso,
tutte le volte che gli era possibile, si recava al Santuario di S. Maria
dell’Oriente in Tagliacozzo, luogo a Lui sempre molto caro. Si adoperò in
ogni modo per quel santuario e per l’annesso convento, fondandovi anche
una biblioteca e un museo orientale.
Gli anni della sua maturità e del pieno vigore fisico e intellettuale li
visse in Egitto, dove si recò il 16 dicembre 1949, rimanendovi fino al
1969. In questi anni, senza trascurare di visitare e conoscere il suo
nuovo paese, fu insegnante nel seminario orientale S. Cirillo di Al-Gizah,
prefetto degli studi nella Missione dell’Alto Egitto, direttore del Centro
di Studi Cristiani nel Cairo, promotore di giustizia nel tribunale
ecclesiastico di Alessandria, direttore del periodico «La Voce del Nilo».
Nel 1957 fu nominato membro del «Synodus Coptorum» nel Cairo per la
sezione dommatica; fu redattore della rivista annuale «Collectanea»; venne
scelto come consulente del Vescovi copti nel Concilio Ecumenico Vaticano
II.
Per apprezzare ulteriormente il nostro personaggio non possiamo fare a
meno di ricordare quanto fece e quali altre cariche rivestì dopo il suo
ritorno a Roma (11 ottobre 1969). Iniziò subito il suo insegnamento di
patristica orientale all’Antonianum. Il 28 marzo 1972 fu nominato
professore straordinario ed il 19 febbraio 1975 professore ordinario.
Fu membro di istituzioni culturali di varie nazioni (Nord- America,
Canada, Spagna ecc.). Svolse, poi, un’ampia attività come scrittore,
pubblicando numerosi volumi e articoli; partecipò, inoltre, a molti
congressi come relatore sia in Italia che all’estero (Oxford, Edimburgo,
Madrid, Santo Domingo).
La morte lo colse all’improvviso al suo tavolo di lavoro, nella notte del
14 marzo 1978, mentre tracciava su un foglio, con la sua mano stanca, una
croce ansata, segno della vita.
In proposito è doveroso citare le seguenti pubblicazioni:
- In memoriam - L'Aquila 1978,
pubblicato dai Frati Minori della provincia religiosa "S. Bernardino da
Siena";
- Teologia copta e tesi scotiste - di
P. Raimondo Corona, allievo di P. Gabriele;
- P. Gabriele Giamberardini O.F.M.
(1917-1978)
- Un Francescano aquilano in Egitto di
Bernardina Di Giampietro.
Caro P. Gabriele, nel presentare la tua
vita vissuta con tanta modestia e umiltà ma intensa e piena di grandi
risultati, noi possiamo soltanto dirti un semplice e cordiale «Grazie!». |